Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi FITD: Cos’è, Come Funziona, a Cosa Serve e a Quanto Ammonta

Un modo per non permettere che il correntista si lasci travolgere da una crisi del settore bancario lo ha ufficialmente riconosciuto la Banca d’Italia nel 2011 e non è altro che un consorzio nato nell’87 e denominato Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, conosciuto con l’acronimo FITD.

Di fatto a questo fondo aderiscono obbligatoriamente tutte le banche comunitarie mentre quelle non comunitarie possono aderirvi volontariamente. Oggi conta circa 300 istituti che fanno parte di gruppi bancari ma anche singoli istituti. Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi mira a proteggere tutti i conti correnti, i conti deposito anche vincolati, da problemi di insolvenza dell’istituto bancario a cui fanno capo. Infatti dal 1987 al 2015 sono state ben 43 le banche membri finite sotto l’amministrazione straordinaria del Governo, attuata col tramite della Banca d’Italia in qualità di amministratore effettivo. Il fondo ha effettuato 11 interventi di riassetto e salvataggio e soltanto in due casi la banca coinvolta è tornata alla normale operatività: Cassa di Risparmio di Prato e Banca Tercas . Tante altre sono le banche salvate e quelle nelle quali il Governo detiene quote anche maggioritarie.

Ma se pensi che la tutela di questo fondo sia la risoluzione di ogni controversia che può colpire la tua banca, potresti doverti ricredere in quanto la tutela del fondo non è certamente illimitata. Sin dalla sua istituzione fu fissato un tetto massimo oltre il quale il fondo non avrebbe più garantito i depositi dei correntisti. Tale tetto massimo fu fissato a 103.291,38 euro in ragione del cambio lira-euro, infatti tale somma in euro corrisponde in lire a 200 milioni esatti. Successivamente si è proceduti ad arrotondare la somma portandola a 100 mila euro.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Pertanto il fondo tutela un deposito non superiore a 100.000 euro, per questo spesso si è optati per il salvataggio della banca in quando la restituzione dei fondi sarebbe risultata più onerosa per le casse pubbliche. Tuttavia, nel dicembre 2015, la Commissione europea ha stabilito che il conferimento di capitale a Banca Tercas nel 2014 sarebbe stato classificato come aiuto di Stato e quindi la commissione ha chiesto al beneficiario di restituire l’aiuto al fondo. Ciò che devi sapere, però, è che il limite massimo è in sostanza cumulabile tra più banche ma non presso la stessa.

Quindi possedere più conti presso una stessa banca ti darà la possibilità di essere tutelato soltanto per una quota, ovvero 100 mila euro, qualora invece avessi più conti i banche diverse, otterresti la tutela con il massimale di 100 mila euro per ogni conto presso ogni banca diversa. Per quanto riguarda i conti correnti cointestati, si applica il criterio di proporzionalità quindi, per farti un esempio, nel caso in cui tu disponessi di un conto corrente cointestato con il tuo partner ammontante a 60 mila euro ed un altro conto corrente presso la stessa banca ma intestato soltanto a te e con 80 mila euro, la tua quota presso quell’istituto sarà di 80 + (60/2), ovvero 80 + 30 e quindi 110 mila euro. In questo caso, se la banca dovesse dimostrarsi insolvente, i fondi del tuo partner sarebbero totalmente coperti perché ammontanti a 30 mila euro mentre nel tuo caso, che risulti avere un ammontare complessivo di 110 mila euro, sarai tutelato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi soltanto fino a 100 mila euro, lasciando scoperti i restanti 10 mila euro.

Questa tutela, stabilita con il Decreto Legislativo numero 49 del 24/03/2011 che recepiva la direttiva europea numero 14 del 2009, sancisce che il contributo richiesto alle banche è di tipo ex-post, cioè le banche affiliate dovranno elargire le somme soltanto dopo che effettivamente si sia palesato lo stato di insolvenza di una delle consociate. Naturalmente bisogna comprendere come, in uno stato generale di difficoltà, non è impossibile che la grave sofferenza di un istituto possa aggravare le condizioni degli altri istituti consociati in una sorta di effetto domino.

Ecco quindi che risulta importante conoscere questi aspetti del mondo bancario per poter ponderare meglio le proprie scelte in tema di finanza personale, questo perché una scelta non adeguatamente ragionata può fare la differenza dei tuoi risparmi frutto del tuo lavoro e del tuo tempo.

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